Parlaci un po' di te

James Caro, 31 anni, attore, nasco a Reggio Calabria, conseguo una laurea magistrale in Relazioni Internazionali a Roma nel 2014, poi a fine 2015 mi trasferisco a Toronto, la mia seconda casa, la mia seconda famiglia. Ci andavo ormai quasi ogni estate per vacanza e studio, poi ho deciso di viverci per sei mesi, avendo in tasca un permesso di lavoro.

Parlaci di questa passione per il mondo del cinema e di come è nata, delle esperienze fatte con i film che hai girato e cosa ti è rimasto.

La mia passione per l'arte della recitazione non nasce subito, nonostante le continue insistenze di zio, l'attore Mimmo Crao, colui che diventerà e resterà il mio acting coach e mentore. Ho iniziato prima a fare delle foto per scherzo, poi anche per guadagnare qualcosina e visibilità, che fa sempre comodo per uno studente, poi invece a Toronto la svolta.

Conclusi gli studi, mi metto a studiare recitazione con zio Mimmo e poi con l'attore-regista italo-canadese Frank Spezzano; sono loro che mi aprono le porte del teatro, della commedia dell'arte. Frank mi sceglie dopo un provino per il suo spettacolo "Le donne Curiose" di Carlo Goldoni, dove interpreto due ruoli nella stessa commedia, ossia Arlecchino e Florindo. Il debutto teatrale a Toronto mi porta a tornare in Italia per coltivare il sogno del cinema, che poi avviene come prima esperienza a Sassuolo, dove interpreto un piccolo ruolo nel film "In fondo alla salita" del regista Simone Visentini, dedicato alla Madonna di Medjugorje.

Dopodiché trovo un'agenzia di rappresentanza a Roma, lo "Studio Alimena", un film-tv poliziesco tedesco con la regia di Urs egger- Die spur der morder, il teatro dialettale e nell'estate 2019 il primo ruolo importante da protagonista nel film indipendente di Mike Allen "Season Lasting" girato in Sicilia in lingua inglese ed italiano. Ultimamente mi sto dedicando alla stesura di un corto/mediometraggio scritto e diretto da Mimmo Crao, di cui ancora non posso dire nulla per ovvie ragioni, altrimenti poi dovrei uccidervi.

Hai avuto modo di fare qualche shooting indossando i nostri accessori. Cosa ti affascina di più? Il mondo del cinema o il mondo della moda?

Facendo shooting fotografici per la Marco e Davide mi sono sempre divertito, le locations erano sempre magnifiche, il gruppo di lavoro è stato sempre fantastico. Ricordo ancora lo shooting con gli accessori Marco e Davide, indossando abiti da cerimonia, wow! Erano così belli e azzeccati che me li sarei portati tutti a casa; a dire il vero l'aneddoto particolare è stato che poi quelle foto hanno combinato un bel macello una volta pubblicate sui social e poi sui books fotografici di EXPO Sposi, perché tutti credevano che mi fossi sposato sul serio, parenti ed amici che facevano auguri e si lamentavano per non essere stati informati ed invitati. Il tutto si concluse poi con tante risate e smentite di rito da parte mia; il servizio fotografico aveva fatto furore, sicuramente è stato uno dei momenti più divertenti della collaborazione con la Marco e Davide.
Sicuramente a Marco e Davide devo riconoscere non soltanto il piacere di collaborare con loro, ma anche e soprattutto di avermi fatto comprendere l'importanza del mio look-outfit di attore.

Quanto è importante per un attore curare il proprio look-outfit.

La prima presentazione è molto significativa, per cui l'abito fa il monaco in certe occasioni e loro sono stati e sono molto bravi a rendere il tuo look degno di nota.

Sogni e progetti futuri ?

Il sogno nel cassetto è quello di andare al cinema, sedere fra gli spalti e vedere un mio film da protagonista principale ed avere fra le collaborazioni del film il LabStudio Marco e Davide.

God Bless You guys 😉

Photo credits: Drimage Creative Studio, Valentina Startari, Davide Bellocco

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