Maria Rosaria (per gli amici Maya) e Giuseppe sono dei giovani sposi reggini che vivono e lavorano vicino Milano. A distanza di un paio di mesi dalle nozze abbiamo deciso di incontrarli e rivivere insieme alcuni dei momenti più belli del loro matrimonio.

Quando si sono rivolti a noi, sin dall’inizio hanno avuto le idee chiare e la loro richiesta è stata quella di realizzare dei papillon per i loro testimoni e che si abbinassero al tema del matrimonio: il vino.

Al contrario di quanto comunemente accade in tutte le coppie, dove l’uomo asseconda e prende solo parte ai preparativi, Giuseppe ha partecipato attivamente alla scelta degli accessori, risultando anche determinante nei momenti in cui Maya era indecisa su colori o modelli da selezionare.

Entrambi avevano una missione: quella di rendere unici i loro testimoni.

 

Come vi siete conosciuti? Quando vi siete “scelti” eravate così decisi come lo siete stati per la scelta dei papillon?

Io e Giuseppe ci conosciamo da adolescenti, facevamo parte di gruppi diversi pertanto non abbiamo avuto modo di frequentarci. Solo nel 2010, dietro una semplice richiesta di amicizia su Facebook, ci siamo ritrovati…e galeotte furono le nostre chat serali.

Io da Reggio Emilia dove studiavo, e lui da Milano dove lavorava, ogni sera ci scoprivamo sempre di più chiacchierando e sorridendo… era un appuntamento fisso. Fin quando i nostri sguardi si sono incrociati e non si sono più staccati, fin quando a distanza di quasi 7 anni abbiamo deciso di sposarci.

Il tema del vostro matrimonio era il vino, c’è un motivo in particolare?

Un tema che accomuna entrambi: la passione di Giuseppe per il vino e il mio sogno di festeggiare il matrimonio in un ambiente country chic, studiando nei dettagli tutto l’evento… anche i regali dei nostri splendidi testimoni.

In questo modo abbiamo esaltato le eccellenze della nostra terra preferendone i suoi “prodotti”!

Qual è stata la reazione dei testimoni quando hanno ricevuto in dono i papillon in tessuto di sughero e seta?

Estasiati dall’originalità del regalo, dall’eccellente manifattura, dalla versatilità di utilizzo… e dall’inebriante profumo di bergamotto. Sono stati davvero contenti di ricevere un accessorio così fashion!

Entrambi vivete nel nord  Italia da tempo, quanto vi manca la Calabria?

Maya: "Tanto da farmi commuovere solo leggendo la domanda."

Giuseppe: "Moltissimo, ogni giorno come fosse il primo, quello della mia partenza.È un amore incondizionato quello ci lega alla nostra terra, ci manca tutto: i colori, i profumi, i sorrisi, la gente… un insieme di “cose” che ci fa stare bene."

 

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Quanto ritardo ha fatto la sposa? Secondo voi qual è la cosa che ricorderanno di più i vostri invitati?

La celebrazione del nostro matrimonio è cominciata alle 16.30, Maya alle 16:30 è scesa dall’auto e ha percorso la scalinata fino a raggiungermi… puntualissima come sempre.

Detto da tutti i nostri invitati, il nostro matrimonio è stato un evento organizzato tenendo conto di ogni minimo dettaglio, cercando di creare un’atmosfera rilassata e per nulla impostata. Abbiamo voluto creare un percorso, a partire dall’invito “macchiato” di vino fino alla bomboniera, una pregiata bottiglia di Nerello calabrese dell’antica cantina Tramontana e un tappo artigianale.

Protagonisti anche i nostri testimoni che hanno esaltato e rappresentato alla perfezione il tema delle nozze con gli originali papillon in sughero e seta bordeaux!
Tanti richiami al tema, sano divertimento e originalità di stile: tutti elementi che hanno reso le nostre nozze uniche!

Quali sono i vostri progetti futuri?

Magari potessimo tornare in Calabria … ma il lavoro ci chiama, qui al Nord purtroppo.
Tutto il resto lo scopriremo solo vivendo, in compagnia di qualche pargolo.

Foto: Mauro Santoro

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